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L’Inter prova a colorare di neazzurro la Champions League: bye bye Barcellona, ora tocca al Psg

Una squadra italiana di nerazzurro vestita schiaffeggia a suon di caparbietà, un carattere tosto e la forza della disperazione di chi cerca di salire a tutti i costi sul tetto d’Europa, un Barcellona mostruoso dal punto di vista tecnico, ma con il vizio di guardarsi troppo allo specchio e di non accorgersi che questa Inter targata Inzaghi. E ne esce fuori un 7-6 totale, tra andata e ritorno, che proietta un pezzo d’Italia – per la seconda volta in tre anni – verso un obiettivo a cui tutta l’elité del calcio italiano non avrebbe mai creduto. Ed ecco che Simone l’incontentabile e la sua gang pedatoria hanno costruito una vittoria su sudore, rincorsa, solidità difensiva (con la muraglia Sommer), centrocampo infaticabile e un trio d’attacco (Taremi incluso nel pacchetto Lautaro-Thuram) che non ti lascia mai dormire sonni tranquilli. Sembra un film da ultimo respiro. E poi ti accorgi che è tutto vero quando Acerbi si trasforma in attaccante solo per andare a riacciuffare la partita pennellando in rete la palla gentilmente offerta dall’inarrestabile Dumfries. L’Inter che conquista la finale di Champions League quando meno te lo aspetti, con la pennellata decisiva di un Frattesi che quasi sviene per l’euforia. Un’italiana torna a giocarsi il titolo di club campione d’Europa. E il Psg (con tutta la Francia) è avvisato.