Attualità
Autostrade come “parchi avventura”, ma l’Anas bussa a cassa e ipotizza l’aumento dei pedaggi da agosto
I soldi servirebbero per “far fronte a una serie di eventi occorsi nell’ultimo periodo”

Continui lavori, anche più volte nello stesso tratto in poco tempo. Autostrade trasformate in gimkane con birilli e spartitraffico che spuntano quasi su ogni tratto stradale tra un casello e l’altro. Viaggi ormai a singhiozzo ogni volta che si decide di viaggiare in auto ovunque e comunque. Con l’incubo di nuovi cantieri che possano spuntare dietro l’angolo da un momento all’altro. Uno scenario che, teoricamente, dovrebbe prevedere una riduzione dei pedaggi almeno in quei tratti in cui deviazioni e cambi di corsia rendono il tragitto una vera e propria via Crucis. E invece no. Invece, l’Anas bussa a cassa per poter aumentare il canone annuo dovutogli dallo Stato – ovvero noi cittadini – per “far fronte a una serie di eventi occorsi negli ultimi periodi (ridefinizione della rete in gestione Anas, incremento dei costi per l’illuminazione pubblica ecc)”. Così si legge nella relazione illustrativa finita all’attenzione della commissione competente della Camera dei deputati. Con l’ipotesi che affiora, come ipotesi risolutiva da parte di qualcuno, di alzare il costo dei pedaggi che aumenterebbero di circa 1 millesimo di euro a chilometro. Della serie: “Ma sì, paghiamo qualcosa in più per queste nostre autostrade che oramai assomigliano sempre più a parchi avventura per le 4 ruote…”. E qualcuno fa anche circolare l’idea di un aumento pronto a scattare dal prossimo primo agosto, per incorniciare le vacanze con un bell’aiutino all’Anas come se si trattasse di un’associazione benefica.
L’Anas ci prova, ma lo schieramento dei contrari, sul fronte politico, sembra essere ampio e trasversale, da Fratelli d’Italia al Pd. Con le associazioni a tutela dei consumatori che alzano la voce.
E se poi tutto questo poi andasse davvero a frenare la voglia di vacanze a caro prezzo degli italiani, come potrebbe l’Anas andare avanti?