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Lo scudetto va al Napoli dopo una vittoria scontata col Cagliari. Ma l’Inter resta la più forte
Ai nerazzurri costa caro quel rigore concesso alla Lazio all’89’ che ha spezzato le speranze dei meneghini

Alla fine è il Napoli targato Conte (che si conferma forte, ma anche fortunato) a cucirsi lo scudetto sulle maglie. Una scena che si ripete per la quarta volta per i partenopei e la certezza arriva proprio all’ultima giornata, battendo 2-0 al “Maradona” un Cagliari remissivo e sparring partner praticamente inesistente, non avendo più stimoli. Una vittoria finale con 82 punti in tasca, uno solo in più dell’Inter (vincente 2-0 a Como), che arriva dopo due deludenti pareggi che avevano rimesso in ballo anche i nerazzurri.
Ma, va detto, alla fine a pesare sull’Inter consentendo al Napoli di agguantare il tricolore, pesano soprattutto gli impegni della squadra di Inzaghi quasi fino alla fine su 3 fronti: Coppa Italia, campionato e Champions League. Contro una squadra che, invece, ha potuto dedicarsi esclusivamente alla serie A. Un vantaggio non da poco che, comunque, ha rischiato fino alla fine di essere insufficiente. Se non fosse stato, prima dello scivolone dell’Inter col Bologna e poi con quel rigore concesso alla Lazio all’89’ nella partita decisiva e con la squadra di casa fino a quel momento in vantaggio.
Se bisogna attribuire al Napoli un merito è quello di riuscire a non mollare mai, nonostante le difficoltà incontrate contro avversarie da bassa classifica (ad esempio col Monza, sbloccata da un 1-0 stentato e poi dai pareggi con Genoa e Parma). Ma, a nostro avviso, l’Inter nonostante il peso delle partite triplicate meritava di vincere il campionato. Pagando molto caro i match vinti con enorme dispendio di energie per passare il turno prima con il Bayern e poi col Barcellona.