Le opinioni
Pace Russia-Ucraina? Ora anche Trump è pessimista. E Putin resta solo uno spietato provocatore
Il presidente degli Usa ammette la complicazione della trattativa di pace a causa dell’odio tra i due nemici in guerra

Dalla sicurezza, quasi spavalda, e le telefonate dirette a Putin, ai primi segnali di una mediazione per la pace tra Russia e Ucraina che lasciano affiorare come il muro dell’odio tra i due nemici giurati, ovvero lo stesso Putin e il premier ucraino Zelenski, appaia ora anche agli occhi di Trump un qualcosa di sempre più lontano e impossibile. “
“Troppo odio tra i due”, è costretto ad ammettere il presidente Usa. E l’illusione un po’ sbruffona di poter pensare a una soluzione del conflitto in Ucraina in tempi stretti, dopo il suo insediamento alla Casa bianca, si sfalda di fronte all’evidenza. In realtà, a giocare a nascondino e perdipiù con il ritornello di una disponibilità alla tregua, ma solo per i 3 giorni a cavallo del 9 maggio, Giorno della vittoria sovietica, 80 anni dopo, sul fronte della seconda guerra mondiale, è Vladimir Putin che, nonostante vittime quotidiane e bombardamenti, non riesce a scrollarsi di dosso la voglia di ottenere quello che era l’obiettivo iniziale: fare shopping, con armi e sangue, di terre attualmente ucraine per andare forse a ricostruire comune un puzzle una sorta di nuovo impero stile Urss.
L’inamovibile Trump per mesi, ora, però vacilla e ammette che forse la pace data per scontata nella fase embrionale di dialoghi e trattative, sembra allontanarsi sempre più. Con un’Europa curiosa quanto già incredula e perplessa sulla stretta di mano Putin-Zelenski. Zelenski che, dalla sua, con la benedizione di Trump, insiste per una fase di tregua di almeno 30 giorni.
Alla fine, però, si torna punto e a capo, con un Putin che resta sempre, in maniera sempre più esplicita, dell’idea di conquistare gli obiettivi sul territorio ucraino senza fare un minimo passo avanti, una strizzata di occhiolino, verso l’auspicato accordo di distensione e ragionevolezza. Sventolando anche un guanto di sfida con l’accennare alla sua convinzione di vincere la guerra in Ucraina auspicando di non dover ricorrere allo spauracchio delle armi nucleare.
Perché in realtà, a Vladimir lo spietato, la pace interessa solo alle sue condizioni senza lasciare spazi al contrapposto nemico, neppure se affiancato dal gigante Usa e il suo “amico” Trump.
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